Il marmo, una pietra del tutto naturale, ha un’ottima trasmissibilità termica e per
questo è uno degli elementi che meglio si concilia con il riscaldamento a
pavimento. Le lastre che andranno posate e pavimentate avranno uno spessore
massimo di ⅔ cm e, senza un riscaldamento a pavimento adeguato, potrebbero
trasmettere molto freddo e umidità.
Anche materiali come legno o resine possiedono per natura una trasmissibilità
molto elevata già di loro natura al contrario di porcellane, gres o resine.
Come già detto il marmo è un materiale naturale, quindi da questo punto di vista
si può stare tranquilli: importante è posarlo senza usare materiali che,
successivamente, possano comportare esalazioni tossiche dall’esposizione al
calore del riscaldamento sotto di esso.
La proprietà della conducibilità si riduce solo in relazione allo spessore che si
considera sulla mattonella o sulla lastra scelta. Consegue che tutta la
conducibilità naturale è direttamente legata a ciò che si decide di posare sopra al
riscaldamento stesso.
Il calore, prima di giungere a riscaldare l’ambiente, deve attraversare uno
spessore tale da richiedere molta energia in più a questo scopo.
In teoria, quindi, il marmo è sì un buon conduttore di calore; in pratica, però, lo
spessore minimo richiesto per la realizzazione dei pezzi da posare vanifica il
tutto. Quanto detto, però, non deve scoraggiare in alcun modo coloro i quali
decidano di utilizzare il pavimento in marmo con il riscaldamento a terra: infatti
basterà rivolgersi ad un professionista levigatore al fine di diminuire sia lo
spessore del marmo sia di posarlo nella maniera più corretta.
Al contrario il cotto questo problema: infatti il materiale è altamente conducibile in
quanto è già di per sé un materiale in grado di trasferire tutto il calore.
Lo spessore dei materiali è certamente più piccolo rispetto al marmo, parliamo di
almeno 2 centimetri in meno.
A livello di sostenibilità e naturalezza del materiale siamo intorno al 100% e per
questo sembrerebbe la scelta giusta. Rimane evidente, però, che il materiale non
è esteticamente adatto a tutti i contesti come il marmo, molto più elegante e
raffinato.
Il sistema di riscaldamento a pavimento può essere costituito:
1) da semplici tubazioni ed avere la caratteristica di essere connesso ad una
pompa d’acqua oppure ad una caldaia attraverso le quali il riscaldamento termico
idrico permette un trasferimento generale di riscaldamento al pavimento stesso;
2) da resistenze elettriche poste al di sotto del pavimento.
Va detto che tutte e due le alternative prevedono un riscaldamento esterno
rispetto all’impianto stesso composto da:
- pannelli solari (i quali possono essere controllati da remoto, così come il
pavimento stesso conseguentemente, qualora la copertura di rete lo permetta
risparmiando sulle tariffe orarie);
- pompe di calore;
- riscaldamento a caldaia.
In ogni caso la caratteristica principale di queste forme di riscaldamento è quella
di equi distribuire per tutta la stanza il calore, trasmesso dalle fonti che abbiamo
sopra citato ad una pompa di calore che a sua volta lo trasferisce al sistema
stesso.
Il calore appare distribuito in maniera giusta e simile a quanto farebbero altre
forme di riscaldamento molto più diffuse. Con una copertura di rete adeguata,
inoltre, potremmo controllare il nostro riscaldamento da remoto, senza bisogno di
essere fisicamente nell’abitazione, consumando realmente ciò che utilizziamo in
termini di
tariffe orarie
.
Scegliere queste forme di riscaldamento permette di risparmiare molto denaro
ma anche di fare una scelta sostenibile. Se scegliamo di installare post
ristrutturazioni questi riscaldamento bisogna ricordarsi anche di rivolgersi sempre
al
fornitore
presente sul mercato al fine di praticare nella maniera corretta tutte le
pratiche che permettono di sfruttare le offerte su allaccio luce e gas al fine di
completare un vero e proprio risparmio economico dovuto a tutto questo sistema.
Il pavimento deve essere già riscaldato prima della posa del marmo, altrimenti
nel momento in cui le mattonelle poste sul riscaldamento potrebbero subire delle
deformazioni. Addirittura, qualora l’impianto venga installato
contemporaneamente rispetto alle piastrelle possono sorgere problematiche
relative ad umidità ed esposizione a sostanze nocive come colle o silicone, che,
nel momento in cui vengono riscaldate comportano esposizioni ad esalazioni
tossiche.
Non andranno posti sopra al pavimento nelle prime ore successive alla posa del
pavimento neanche materiali isolanti come tappeti o altre forme di arredamento
evitando quindi in ogni modo di coprirlo con materiale che possa creare problemi
di filtraggio.
Rimane importante rivolgersi a professionisti del settore che abbiano le capacità
di seguire un lavoro importante e complesso come questo.
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